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Hanno scritto di lui

Alcuni pareri critici

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Antonio Ciminiera, Poeta dell'Amore e della Vita - di Giuseppe Possa

Post by pqlascintilla in letteratura - recensione

A cura di Giuseppe possa.

Per leggere la recensione Clicca questo link

https://pqlascintilla.wordpress.com/2019/02/10/antonio-ciminiera-poeta-dellamore-e-della-vita/#more-3065

 

Nicola Vacca, critico letterario, poeta, scrittore - Marzo 2016:

 

Per Antonio Ciminiera la poesia è un letto di domande in cui restare sempre vigili.

In ogni verso di questa raccolta, il poeta rivolge un invito al dialogo fuori dalla retorica dei luoghi comuni.

Poesia come ricerca di una lingua nuova al cui centro ci deve sempre essere l’uomo e il suo bisogno irrinunciabile di amore e libertà.

Non possiamo pretendere niente di più da un poeta che ha scelto di abbracciare la parola nella sua schiettezza nuda di arrivare al cuore dell’altro.

 

 

 

Piero Partiti, Editore della Casa Editrice "Sillabe di sale":

 

Potrei citarvi decine e decine di versi, ma non lo faccio. Chi lo legge trarrà dalle parole di Antonio quello che è suo, lo farà proprio. Questa è la magia della sua poesia, che non ha traccia, trama, racconto, inizio o fine. Arriva dritta al suo scopo.
Antonio entra nel cuore dei suoi lettori con tutti i suoi registri umani: dolce, tenero, cinico, disin-cantato, incazzato, quasi profetico. Con la profonda capacità di prendere su di sé il dolore e, in qualche modo, esorcizzarlo, giustificarlo quasi.
Rendendolo umano, profondamente umano.
Ha chiavi di scrittura mai banali, ritmi diversi e, soprattutto, il benedetto dono proprio dei grandi poeti: l’ironia profonda su sé stesso, su quello che lo circonda.

 

 

 

Salvatore Contessini, Poeta - Roma, febbraio 2015:

 

Credevo che dell’amore fosse stato detto tutto e che questa stagione ne rappresentasse il sigillo definitivo. Ho dovuto rivedere il credo, l’amore e perfino la stagione. Quest’ultima è la quinta, dunque ognuno sceglierà la sua come ha fatto Ciminiera. L’assurdo che ha scelto è quello di una figura al femminile con la quale non smette di interloquire, sempre la stessa nella forma, ma sempre diversa nel contenuto. Dunque il tu al femminile è molteplice, una specchiera che occorre a mantenere a galla il dialogo con la propria intimità e con quanto questa riversa in poesia. Sta qui la cifra di Antonio, in un riassunto che si dipana nel corso degli anni e che decide di emergere dal bianco della pagina, a cui si è votato e a cui viene consegnata la sentenza dei posteri.

Dunque, quale scogliera è questo assurdo amore, quale labirintico fonema si aggomitola dai componimenti che prediligono la forma dello strale? Non trovo meritevole indicare dalla mia postazione di osservante le possibili risposte agli altri lettori, piuttosto li invito a scoprire gli innumerevoli veli di Maia alla fine dei quali l’impegno risulterà ben risarcito. L’indizio qui è la parola, la singola parola che viene ripetendosi con ecolalica sonorità, da una pagina all’altra, nel salto dei componimenti virati nel contenuto ma tenuti assieme dalla ripetizione del lemma.

E allora… un solo indizio (personale) a chiarimento del senso della parola ripetuta, mia lente deformante, il vocabolo morte è uno di questi metri di misura, scansione di riflessione, impertinente spoglia di tragicità e ricca di folgorante valutazione. Una sola considerazione sull’assenza ricercata della punteggiatura, sui tempi mancanti della lettura interiore ma non su quella raziocinante della mente, che continua a servirsi dell’artifizio dell’assenza per determinare la compitazione del tempo.

Con La stagione dell’amore assurdo Antonio Ciminiera ci accoglie con ecumenico abbraccio e ci conduce in un clandestino segreto a dedicare l’amor proprio del singolo lettore alla distensione del corpo grazie ai suoi versi.

 

 

 

Fulvio Castellani, scrittore, giornalista e  critico letterario:

 

[.....] Ironica e pungente, la poesia di Antonio Ciminiera, ci rimanda a codificazioni mai anacronistche e infiora  coraggio e consapevolezza [.....]

 

 

 

Guido Chiesa, Regista Cinematografico, sceneggiatore, scrittore: (fra  i suoi film: Il partigiano Johnny; Babylon; Io sono con te; le pere di Adamo; ecc ecc)

 

L’amore assurdo, certo, perché ogni amore è in fin dei conti illogico, tanto contorto e inspiegabile ogni suo nascere e morire. Tra le pieghe trovo però le tracce di una stagione da cui tutto l’enigma amoroso discende, in cui ogni amore è invece per natura semplice e definitivo, ma proprio per questo, ancor più fragile e corruttibile

 

 

 

Giovanni Tranfaglia:

 

Versi pregevoli di una poesia ariosa e aperta, ricca anche dal punto di vista dell'uso delle metafore [.....]  

 

 

 

Giuseppe Nasillo, critico letterario e critico d'arte:

 

Densa di immagini corrusche, dardeggiate di luce e di risvolti umbratili , la poesia di Antonio Ciminiera  è una specie di simbiosi panica fra l'uomo e lo spazio che lo circonda [....] una poesia che denota personalità, consapevolezza e coraggio.

 

 

 

Carlo Simonelli, critico letterario e critico  d'arte: 

 

[....] Le liriche di Antonio Ciminiera, martoriate da ricordi pungenti, che spesso pare rifiutino ogni alternativa logica ma solo per offrirci espressioni più immediate, più sanguinanti, più totali.  [....]

 

 

 

Antonino Caponnetto: Poeta, critico:

 

E come potrebbe la Poesia salvarci negandoci l’accesso alle parole? Un Poeta che non ha come sua guida la Poesia potrebbe solo perdersi, com'è più volte nella storia avvenuto. Questo ma proprio questo Poeta, dico, può ben fare a meno dei clamori, delle trombe, siano esse angeliche o meno, della gloria, mondana o divina che sia, né serve che per lui venga fermato il sole. Ma egli non può rinunciare ad abitare l’anima (pur muta) della Poesia. Entro quell'anima non si perderebbe, pur essendo «nomade nel labirinto di ogni ragione» o, come la moglie di Lot, statua di sale, di fronte all'adirata vendetta della divinità sui suoi perversi figli.

Ed è proprio a questo punto che si mostra ancora una volta, nel far poesia di Antonio Ciminiera, l’estremo coraggio, la costante disponibilità alla lotta, anche quella che può apparire la più oscura, aspra e solitaria, la più difficile e povera di speranze.

 

 

 

Alba Gnazi, scrittrice, poetessa:

 

Avrei potuto prendere un'altra lirica, tra quelle che sono in elenco. Mi ha colpita, di questa, il v.5 : carsico dolore', forse perché l'aggettivo mi ha restituito la memoria del Carso di Slataper; o forse perché, nella ricerca dei significati latenti, il dolore carsico è quello che sottostà a fondamenta e tetti e architravi e muri; scorre, non visto, tra le doline impermeabili e modella percorsi e scenari propri, scabri e inusuali, unici, mozzafiato. 
Così queste poesie, in cui tutto - i richiami storici; le sinestesie e le metafore; la disposizione di ogni verso e infine di ogni lirica, in un continuum sia ideale che fattivo - è plasmato per dar vita alle molteplici facce del 'sapersi vivi e già andati', in cui il Logos celebra i propri riti in 'chiese vuote' - prive o deprivate del valore unanimemente riconosciuto di luogo di culto e, proprio per questo, ricoveri meno fastosi, eppur ugualmente carichi di atmosfere, per i 'figli di un'altra morte'. 
Singolare ogni pezzo, lucido e immediato nel tracciare il cammino rasente i muri dell'umano vivere; artigliato a ogni passo di quell'andare per visionare quel che ci sarà poi, senza perdere di vista quanto è appena trascorso, sondando le sensazioni, affrontando - sfidando, rendendo proprie e mansuete - le zone d'ombra.

 

 

 

Paolo Ferraresi, Medico Chirurgo, poeta:

 

Antonio Ciminiera l'ho conosciuto poco più di due anni fa, casualmente, su una pagina di poesia alla quale entrambi eravamo iscritti ...ebbene, da allora non mi sono più staccato dal leggerlo appena potevo. Esistono uomini che danno lustro alla poesia ed Antonio è tra questi. Senza di lui non avrei avuto quelle emozioni che hanno orientato anche il mio scrivere. La sua poetica è rara perchè inconfondibile, non la si inquadra dentro etichette o somiglianze. Certo si avverte la sua immensa e profonda cultura letteraria ma fosse solo questo...sarebbe solo uno dei tanti. Invece, stiamo parlando di un POETA il cui spessore umano che si traspone attraverso la parola ed il verso, diventa "persona"...ogni sua poesia E' PERSONA perchè vi leggi il cuore, il pensiero, l'evocazione di esperienze, di palpiti, di notti insonni, di volontà, di timori, di vittorie e anche di sconfitte e rimpianti, passioni, piaceri, sapori, sguardi, brividi.... Ecco perchè "La Stagione dell'amore assurdo" non è solo un libro di poesie, bensì una raccolta di personaggi nata dalla penna di Antonio, in ogni personaggio c'è Antonio, in ogni singolo verso c'è Vera Grande Poesia. Con Ammirazione: Paolo Ferraresi

 

 

Articoli che  riguardano la sua attività poetica

sono apparsi su:

 

La Stampa di Torino

La Nazione di Genova

Il  Secolo XIX di Genova

iL Mattino di Napoli

Cultura e società di Torino

Controcampo  di Torino

Percorsi d' oggi di Torino

Il Grillo di Genova

Il Venerdì d'Arte  di Torino

Il Corriere di Chieri

L'Arco di Chieri

 

e altri numerosi quotidiani, riviste, settimanali di Cultura e Arte

 

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