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Biografia

Ha pubblicato:

 

per la casa editrice Pentarco - Torino
“L’ultima estate”: poesie 1985

 

per la casa editrice La vita felice - Milano
“La stagione dell’amore assurdo” poesie 2014

 

per la Casa Editrice Sillabe di Sale – Condove (TO)
“Tutto esaurito ma io non mollo” poesie 2016

 

È presente sull’Antologia della nuova poesia italiana “Argini” curata dal giornalista Fulvio Castellani per le Edizioni Bresciane.

 

È inoltre presente, con le sue opere, su numerose Antologie italiane ed estere.

Antonio Ciminiera, di carattere schivo, secondogenito di due figli (la sorella, Maria, è di sette anni più grande), nasce a Potenza da Alessandro classe 1923, artigiano, instancabile lavoratore, e da Assunta Sanitate classe 1923, casalinga, une femme énergique, accorta, caparbia, puntigliosa, originari entrambi di Tolve. Ha  appena un anno quando la famiglia si trasferisce per lavoro a Marsiglia, dove il padre trova occupazione come artigiano edile, ma dopo alcuni anni, a causa degli eventi bellici in corso nella fine della seconda metà degli anni ‘50, fra Algeria e Francia, la famiglia torna in patria e si trasferisce stabilmente in Piemonte, a Riva Presso Chieri, un piccolo comune nella pianura della terza cintura torinese, dove il padre trova immediatamente occupazione.

Inizia la scuola in una realtà sociale non facile ma sicuramente  meno ostica di quella francese. Già in seconda elementare si appassiona, precocemente, alle letture poetiche di alcuni grandi della letteratura italiana, quale Ungaretti, Montale, Quasimodo, ed è proprio in questo frangente che risalgono i sui primi, timidi tentativi di scrivere poesie, e da allora non smetterà più.

Terminata la scuola dell’obbligo vuole contribuire al sostentamento della famiglia e inizia a lavorare in una ditta del luogo, come apprendista restauratore. Ben presto però, fiorisce prepotente in lui l’esigenza di una formazione culturale che sente di dovere acquisire, e decide così di riprendere gli studi senza però rinunciare al lavoro. Lavora di giorno, in un mobilificio del paese, va a scuola la sera, studia di notte, e così per lunghi anni, fino a quando, la chiamata al servizio militare, giunge quasi liberatoria.

Vicino alle tendenze poetiche e artistiche italiane della prima metà del novecento: Ungaretti, Luzi, Montale, Pavese, soprattutto su quest’ultimo si concentra la sua attenzione e sull’onda di questa sua passione per la poesia ermetica e neorealista, nel 1985 pubblica il suo primo libro “L’ultima estate” Edizioni Pentarco Torino, volume che nel 1986, vince il premio Lunigiana per l’editoria e nello stesso anno si classifica quarto al premio Bardonecchia. In questo periodo conosce la scrittrice Fulvia Gambaro, con la quale inizia una cospicua collaborazione artistica. Insieme fondano il Premio di Poesia Palazzo Grosso che gestiranno per diversi anni.

Più avanti si appassiona alla poesia spagnola della prima metà del novecento (José Hierro, Rafael Alberti, Emilio Prados, Juan Ramón) prefiggendosi caparbiamente, di sperimentare ed acquisire un nuovo linguaggio poetico suo personale, e su queste basi lavora instancabilmente fino alla pubblicazione, nel 2014, del suo secondo libro: La stagione dell’amore assurdo, che riscuote un notevolissimo successo.

 

Della sua poesia si sono occupati numerosi Critici fra i quali Fulvio Castellani, Giovanni Tranfaglia, Giuseppe Nasillo, Piero Rachetto, Carlo Simonelli, Enrico Bassignana, Antonino Caponnetto

 

Poeta apprezzato da un pubblico prevalentemente giovane, vincitore di prestigiosi concorsi letterari, ora opera come membro di Giurie in alcuni importanti Premi.

(Biografia elaborata da: Poesia Futura)

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